Ode alla Cabannina - Luca Quirini
Quale compito può esprimere al meglio il valore dell’uomo, se non il custodire qualcosa di fragile, di tanto vulnerabile quanto prezioso?
Incredibilmente marginale in un tempo in cui gli slogan “green”, il sostenibile, il genuino, sfumano in un ulteriore abuso speculativo, la nostra cara Cabannina diventa davvero un simbolo più grande del suo essere vacca.
Orgogliosa si fa strada fra le spine e l’ecatombe ambientale che ci circonda; risuona la campana nelle piazze più insolite, nell’assordante silenzio culturale dei nostri giorni, e incuriosisce tutti quanti: ci ricorda quanto dovremmo imparare dalla storia, dall’esempio dei nostri vecchi, del loro rispetto per l’armonia razionale della natura, e quindi verso sé stessi e i propri animali.
La Cabannina è davvero la fusione perfetta che la storia, gli uomini e il territorio hanno scelto e selezionato, un bovino in grado di assimilare ogni vegetale che non sia tossico trasformandolo in nutrimento, in latte e carne incontaminati e a costi e qualità senza paragoni sul mercato.
La necessità dell’associazione tra gli allevatori che, nonostante tutto, resistono, è fondamentale e prioritaria per raccogliere le energie che possono sopperire alle difficoltà del singolo, per unire le voci che vogliono urlare alla latente politica agricola delle istituzioni, ancora troppo poco incisiva e determinante, per cooperare e coordinarsi, decisi sulla domanda crescente dei consumatori.
È da questa responsabilità che deriva la nostra realtà e dalla consapevolezza di poter essere un esempio di economia concreta, è importante capire come agire per diffondere sì questo messaggio, ma soprattutto tutelare e conservare questa razza. Occorre guardarsi dalla seduzione dei numeri, delle maggiori rese e dei quantitativi, se questi sono il risultato manipolato e artificiale di ciò che rappresentiamo. Dobbiamo ricordarci la saggezza e l’indipendenza dei nostri animali, e selezionare i caratteri di finezza, rusticità e caparbietà che li contraddistinguono, per mantenere l’autenticità di questa razza che altro non può, al giusto prezzo, che vincere, come su ogni monte, su ogni concorrente.